Dieci richieste di patteggiamento per detenzione ai fini di spaccio e cinque richieste di rito abbreviato. Sono le istanze che questa mattina sono state presentate al gup di Piacenza dagli avvocati degli imputati dell'inchiesta sulla stazione 'Levante', la caserma dei carabinieri di Piacenza che la scorsa estate è finita sequestrata in un'indagine condotta della Guardia di finanza e della Polizia locale, e coordinata dalla procura piacentina.
Le richieste di patteggiamento riguardano i civili, quasi tutti pusher stranieri, finiti, mentre le richieste di abbreviato sono state presentate dai difensori dei cinque carabinieri arrestati, tre dei quali questa mattina erano presenti nell'aula allestita in via straordinaria dentro al quartiere fieristico di Piacenza Expo: Giuseppe Montella, giunto dal carcere scortato dalla polizia penitenziaria, Daniele Spagnolo e Marco Orlando, ancora agli arresti domiciliari.
L'udienza è stata rinviata all'8 febbraio per la discussione dei riti abbreviati.
Sempre nell'udienza di oggi il giudice ha ammesso l'Arma dei carabinieri come parte civile, così come due sindacati dei carabinieri (Silca e Nsc) e l'associazione Pdm (Partito per la tutela dei diritti dei militari), oltre ad altre nove persone, tra cui alcuni pusher che hanno denunciato le violenze che accadevano all'interno della caserma.
Il Giudice "legittima e riconosce il potere di rappresentatività del personale da parte dei sindacati militari nonché la loro personalità giuridica", commenta Massimiliano Zetti, segretario generale nazionale Nsc, che manda anche "un grande ringraziamento per il successo ottenuto e per l'impegno e la professionalità va all'avvocato Maria Grazia Russo del Foro di Ravenna".
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