"Le porte del 'nostro' Tribunale sono rimaste sempre aperte e ciò che ho avuto modo di comprendere e sperimentare insieme a voi e di cui vi sarò sempre debitore, è quanto sia cruciale e sempre più composito il ruolo dell'attività giurisdizionale minorile, il diritto dei diritti del minore, citando Massimo Dogliotti, non solo nella sua funzione di regolazione, quanto in quella delicatissima di intersezione e di filtro, forse potremmo dire di mediazione, in particolare quando appare in crisi la funzione sociale imprescindibile di integrazione e razionalizzazione che il diritto deve sempre adempiere". Sono le parole che Giuseppe Spadaro, ormai ex presidente del tribunale dei minorenni di Bologna da poco insediatosi a Trento, con il medesimo incarico, rivolge al presidente della Corte di Appello e al Procuratore generale di Bologna, in vista dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, ma anche agli avvocati, ai colleghi degli uffici giudiziari minorili e ai collaboratori.
"L'auspicio con cui desidero congedarmi da voi - prosegue il magistrato salutando Bologna, riferendosi senza citarla all'inchiesta sui presunti affidi illeciti nella Val d'Enza reggiana - è quello di non smarrire il piano etico e morale, che ci ha contraddistinto e che ci ha consentito di reggere anche l'impatto di una recente vicenda kafkiana, dal quale nessuno può ritenersi estraneo, anche se a partire dal rispettivo grado di responsabilità nei confronti del bene pubblico, in generale, e del bene supremo costituito dalle nuove generazioni".
Spadaro ha parlato di "immensa gratitudine per l'apporto ricevuto da ciascuno di voi", sottolineando "l'impegno profuso dai colleghi e dai collaboratori amministrativi (con scopertura da ahimé record nazionale)" e a riguardo ha citato le considerazioni indirizzate al ministero dal presidente di Corte: "Tale carenza protratta per anni già segnalata a codesti uffici non ha causato un blocco totale delle attività solo per l'abnegazione e dedizione con la quale magistrati e personale hanno operato". Ha ringraziato infine gli avvocati per la comprensione "per le difficoltà oggettive e strutturali in cui versa l'ufficio Giudiziario minorile". Grazie a loro "è stato possibile esercitare la Giurisdizione minorile in questo Distretto".
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