Seicento foto di Steve
McCurry, uno dei più grandi fotografi viventi, sono esposte in
aule e corridoi di venti scuole elementari e medie a Reggio
Emilia e provincia, grazie alla Fondazione voluta da Massoud
Basharat - mecenate di origini iraniane che lavora e vive tra
gli Stati Uniti (Atlanta) e la Francia (Barbizon, culla
dell'arte en plein air) - e al lavoro di squadra tra pubblico e
privato. A tessere i contatti tra Reggio e Besharat è stata
Donatella Violi, organizzatrice di mostre; già avviato in
Francia e Stati Uniti, il progetto è così 'sbarcato' anche in
Italia. L'intento è quello di "incoraggiare compassione ed
empatia tra bambini e ragazzi di elementari e medie, dunque non
ancora influenzati dai pregiudizi, attraverso il contatto
quotidiano con una forma di arte che rappresenta le somiglianze
degli esseri umani, pur mostrandone le differenze".
Alle scuole Dall'Aglio, King e Pertini del capoluogo si sono
unite quelle di altri territori: Campagnola, Castelnovo Monti,
Cavriago, Correggio, Quattro Castella e Rubiera, dove il lavoro
degli insegnanti e le giornate di bambini e ragazzi sono
accompagnati dagli scatti del fotoreporter americano. E 25 foto
sono destinate alla Psicologia pediatrica dell'arcispedale Santa
Maria Nuova di Reggio.
Il progetto 'L'arte a scuola-The Faces of innocence' ha
coinvolto anche Sassari e sta per estendersi anche in Puglia e a
Gabicce, nelle Marche. "L'intento di Besharat - spiega Donatella
Violi - è quello di coinvolgere, oltre a McCurry, altri famosi
fotografi ed utilizzare i loro lavori per sollecitare bambini e
ragazzi a riflettere anche su altre tematiche, a partire da
quelle legate ai cambiamenti climatici e alla salvaguardia
dell'ambiente".
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