"È bene fare tesoro degli insegnamenti tratti in questi due anni difficili. Siamo stati costretti ad affrontare lutti, sofferenze, pesanti limitazioni, e la dura crisi che ne è scaturita condiziona ancora l'economia e gli equilibri sociali. Ma abbiamo compreso, oltre ogni ragionevole dubbio, quale valore abbiano la conoscenza scientifica, la professionalità degli operatori, la coesione sociale, la risposta comune che viene dal senso civico e dalla coscienza di un destino condiviso". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella all'università di Parma in un passaggio della sua Lectio.
"La Ue ha compiuto una svolta in questi mesi - prosegue il presidente - sin dalle prime fasi della pandemia e poi culminata con il Next Generation. Ha mutato i paradigmi che avevano condizionato le politiche continentali nelle precedenti crisi degli anni Duemila, penalizzando fortemente i Paesi più deboli. È stata una lezione per la Ue, che ha sollecitato una visione lungimirante: far diventare questo Piano la spina dorsale di una più solida e più equa, integrazione. Si tratta di un salto di qualità, capace di rafforzare i legami già esistenti tra i popoli e gli Stati dell'Unione".
Il presidente della Repubblica è a Parma, nella Chiesa di San Francesco del Prato, per la cerimonia del conferimento della laurea magistrale ad honorem in Relazioni internazionali ed europee da parte dell'Università parmigiana. Contingentata e chiusa al pubblico, la cerimonia è in diretta streaming sul sito dell'ateneo (www.unipr.it). In platea anche i ministri dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, dell'Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, e del Lavoro, Andrea Orlando.
Il presidente è stato accolto da un lungo e caloroso applauso nella Chiesa di San Francesco del Prato. Ha poi ascoltato il coro dell'ateneo Ildebrando Pizzetti che ha eseguito una Lauda del XV secolo, 'Alta Trinità beata'.
"Un momento emozionante", ha esordito Paolo Andrei, rettore di Parma Paolo Andrei, nel suo intervento. "Questa cerimonia si svolge in un luogo splendido e denso di significato, pieno di storia e storie, un luogo che riparte dopo tanti anni. Il pieno recupero della chiesa di San Francesco del Prato è orgoglio per la nostra comunità". In questo momento, ha aggiunto, anche "l'Università riparte, con rinnovato slancio, dopo un periodo difficilissimo".
Dopo l'intervento del rettore, il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Giovanni Francesco Basini ha letto la motivazione del conferimento, e Antonio D'Aloia, docente di Diritto Costituzionale, ha pronunciato la Laudatio.
Dopo la consegna di tocco e pergamena, la parola al presidente Mattarella per la sua lectio doctoralis.
"Da corporazioni di soli docenti, o di docenti e studenti, le università hanno, progressivamente, acquisito un ruolo pubblico. Si sono trasformate da corpi ristretti di diritto civile a soggetti aperti di diritto pubblico, portatori di valori destinati a diventare solidi riferimenti. La loro storia mostra anche quanto siano radicate, nello spirito dell'Europa, le questioni delle autonomie e delle libertà", ha detto Mattarella in un passaggio della sua Lectio.
"La meritocrazia non può essere sinonimo di una formula che legittimi chi si trova già in posizione di privilegio, bensì quella di chi aspira a mettersi in gioco. Un'autentica democrazia sa riconoscere che prima di ogni merito accademico esiste "un merito di vivere", frutto dell'incontro con la realtà dei fatti e con la spinta a una emancipazione da essi. Ciascuno affronta la propria esistenza all'interno di una comunità di origine, talvolta modesta e fragile, ma deve poter scegliere di aspirare a una comunità di intenti le cui porte sono aperte dal sapere".
"In Italia, esiste un grande paradosso: siamo la nazione che ha dato origine, forza e continuità all'idea di università ma il nostro Paese si trova in coda, purtroppo, per numero di laureati, per investimenti. La nostra università non risulta attrattiva come meriterebbe. Potremmo dire: non è amata come dovrebbe. Sta a noi utilizzare anche le disponibilità del Piano di ripartenza per dare maggior forza alle università e renderle ancor più una risorsa essenziale per lo sviluppo del Paese".
La Laurea ad honorem, motiva l'Università, per onorare "l'altissimo profilo" di Sergio Mattarella, "nazionale e internazionale, politico e istituzionale" e per "riconoscere il suo quotidiano impegno istituzionale, civile e morale, nella garanzia attiva e nella testimonianza concreta dei valori costituzionali e della libertà, unitamente alla costante ed intensa vicinanza alla causa della ricerca, della formazione e del futuro dei giovani del nostro Paese".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA