Un anno fa, a soli ventisei anni,
ha vinto il concorso come Primo violino dell'Orchestra
dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia; a quattordici anni si
è diplomato al Conservatorio di Palermo; è stato il più giovane
allievo dell'Accademia Musicale Chigiana, ammesso quando ne
aveva undici. È il violinista Andrea Obiso, ospite per la prima
volta del Teatro Comunale di Bologna per l'inaugurazione della
stagione di concerti all'Auditorium Manzoni il 10 ottobre alle
20.30.
Sul podio dell'Orchestra ritorna Marco Angius, specialista
del repertorio novecentesco e contemporaneo, che nel teatro
bolognese ha diretto numerosi concerti sinfonici e opere come
Jakob Lenz di Rihm, Il suono giallo di Solbiati e Luci mie
traditrici di Sciarrino. Dal 2015 Marco Angius è direttore
musicale e artistico dell'Orchestra di Padova e del Veneto. Il
programma della serata comprende il Concerto per violino e
orchestra N. 1 in re maggiore di Sergej Prokof'ev, la prima
delle due esperienze concertistiche per violino del compositore
russo, in cui si avvicendano pagine di grande cantabilità e
passaggi segnati da un ardito virtuosismo. Completano la
locandina il poema sinfonico Nelle steppe dell'Asia centrale di
Aleksandr Borodin e la Sinfonia N. 1 in do minore di Johannes
Brahms. Il poema sinfonico evoca vividamente le steppe sabbiose
dell'Asia centrale, tra "i suoni malinconici dei canti
d'Oriente", "il ritornello di una canzone popolare russa" e "una
carovana scortata dai soldati russi [che] attraversa l'immenso
deserto", come recita il programma della prima esecuzione del
brano nel 1880. La prima sinfonia di brahmsiana venne presentata
nell'autunno del 1876 tra le più alte aspettative degli ambienti
musicali: il compositore tedesco, ormai quarantenne e famoso,
non si era ancora cimentato nel genere sinfonico, il banco di
prova tra i più nobili per qualsiasi compositore dell'epoca.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA