Cento fotografie scattate dal 2007 al 2019, dalla sorgente alla foce del maggior fiume italiano, dalle montagne piemontesi alle rive adriatiche attraverso le distese della Pianura Padana: si apre sabato 16 ottobre al Palazzo Ducale di Guastalla (Reggio Emilia) la mostra 'Michael Kenna: il fiume Po' che raccontano la lunga familiarità tra il fotografo inglese e "un caro, vecchio e saggio amico". Caratteristica dell'autore è quella di sviluppare i progetti fotografici importanti nel corso di molti anni, per poi approdare alla loro pubblicazione.
In questo caso, le prime fotografie del Po risalgono al 2007, quando venne invitato a fotografare il territorio reggiano in vista della mostra antologica 'Immagini del settimo giorno' a Palazzo Magnani nel 2010 a Reggio Emilia. Da lì è cresciuta nel tempo e si è sviluppata per Michael Kenna una familiarità con il fiume e i suoi molteplici paesaggi. "Preferisco pensare che le mie fotografie - spiega - siano più vicine alla poesia che alla prosa, e ripeto spesso che il colore è un po' troppo specifico, determinato per il mio modo di lavorare. Vediamo tutto a colori.
Il bianco e nero, invece, è una riduzione essenziale della stimolazione sensoriale che permette alla nostra immaginazione di attivarsi di più. Il bianco e nero dice precisamente che questa è un'interpretazione, non è un tentativo di copiare ciò che vediamo con i nostri occhi". La mostra, aperta fino al 6 gennaio, è ospitata nel piano nobile del Palazzo Ducale, già ambientazione di alcune scene di 'Novecento' di Bernardo Bertolucci e, più di recente, della scena del sogno nel film 'Volevo solo nascondermi' di Giorgio Diritti, dedicato al pittore Antonio Ligabue. In esposizione, accanto all'intera serie di cento fotografie che compongono il libro pubblicato l'anno scorso da Corsiero editore, una video intervista al fotografo realizzata appositamente per questo progetto.
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