Sei gruppi di carabinieri forestali saranno accorpati da gennaio 2022, altri nove entro il 30 settembre 2023. Lo prevede una delibera del Comando generale dell'Arma, criticata dal Nuovo sindacato carabinieri. "Si parla di rimodulazione o accorpamento, ma in realtà si tratta di una vera soppressione di presidi territoriali nella sbandierata ottica di razionalizzazione dei costi che andrebbe a favorire il mantenimento delle strutture demaniali, anche se in alcuni casi sono stati previsti accorpamenti di strutture, entrambe demaniali", dice il sindacato.
La prima fase riguarda Bologna-Ferrara, Pavia-Lodi, Como-Lecco, Mantova-Cremona, Biella-Vercelli, Pistoia-Prato. "Le ripercussioni sul personale non saranno di poco conto, i colleghi potranno infatti decidere se spostare la propria sede lavorativa in un'altra provincia con aggravio evidente sulle dinamiche familiari, o se essere assegnati anche in sovrannumero a reparti operativi nonostante abbiano svolto quasi sempre, e in alcuni casi in modo esclusivo, attività amministrative", prosegue Nsc che chiede che "le soluzioni vengano riviste e che le associazioni sindacali riconosciute vengano coinvolte nelle decisioni che riguardano i colleghi interessati ed evitare disparità di trattamento".
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