I carabinieri di Bologna, con il supporto dei vigili del fuoco, hanno cominciato da ieri a scandagliare il letto del fiume Reno, alla ricerca dell'arma che avrebbe ucciso Natalia Chinni, l'insegnante in pensione di 72 anni trovata morta venerdì sera a Gaggio Montano. Da informazioni in possesso degli investigatori (probabilmente una telecamera stradale), risulta infatti che l'unico indagato per l'omicidio, cugino e vicino di casa della vittima, nella mattinata di venerdì si sia fermato con la macchina in quel punto, lungo la statale Porrettana e a ridosso di un ponte sul Reno, restando fermo alcuni minuti.
L'uomo, che nell'interrogatorio ha riferito ai carabinieri i movimenti fatti quel giorno insieme alla moglie per sbrigare varie faccende, non avrebbe fatto riferimento a quella sosta.
Un'ipotesi, a quanto si apprende, è che possa essersi liberato dell'arma del delitto, non ancora ritrovata, gettandola dal ponte. Le ricerche affidate ai pompieri proseguiranno anche nelle prossime ore, mentre gli investigatori stanno continuando a fare accertamenti e ascoltare testimoni per verificare l'attendibilità del racconto fatto dall'indagato. L'autopsia, il cui incarico sarà conferito domani dal Pm Antonello Gustapane, potrà fare chiarezza sull'orario della morte della donna, ma al momento non è escluso che l'omicidio possa essere avvenuto anche nella mattinata di venerdì.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA