Un viaggio dall'antico Egitto al
contemporaneo è possibile con la mostra 'Faience-Faenza', a cura
di Daniela Picchi e Valentina Mazzotti, dal 19 novembre al 30
gennaio al Museo civico archeologico di Bologna. La parola
'faenza' ha una duplice valenza semantica: indica il toponimo
Faenza, città del Ravennate famosa in tutto il mondo per la
produzione ceramica, così come ceramiche a impasto poroso e
colorato, dotate di rivestimento. Gli impasti possono essere a
base argillosa o silicea (stone-paste) e avere un rivestimento
vetroso trasparente (vetrina) o opaco (smalto). Le varianti
degli impasti e dei rivestimenti hanno determinato nel corso dei
secoli una grande pluralità di prodotti, di sviluppi tecnologici
e di aree di diffusione.
Il Museo Civico Archeologico e il Museo Internazionale della
Ceramica di Faenza, in collaborazione con i Musei Civici di Arte
Antica di Bologna e la Bottega Gatti di Faenza, dedicano un
focus tematico all'ambivalenza semantica di questa parola
attraverso un percorso esemplificativo che, partendo dalle
faenze silicee dell'antico Egitto, definite faïence negli studi
di settore, percorrerà gli sviluppi che di questo materiale ne
fece il mondo islamico fino agli esiti rinascimentali in
maiolica (faenza smaltata) e all'arte contemporanea di ambito
faentino.
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