"Seong-Jin Cho è un maestro.
Possiede un'impressionante varietà di colori e una tecnica
notevole, che mostra con brio sbalorditivo. Ha sempre qualcosa
da dire e sa come comunicarlo", così il Wall Street Journal a
proposito del ventisettenne pianista sud coreano Seong-Jin Cho
che il 23 e 24 novembre si esibirà per Bologna Festival
all'Auditorium Manzoni e per l'Unione Musicale di Torino al
Conservatorio Giuseppe Verdi.
La rassegna bolognese, dedicata da quarant'anni ai Grandi
Interpreti, nella sua insolita lunga coda autunnale prosegue
dunque con uno dei pianisti più accreditati sulla scena
internazionale, dal talento travolgente e con una innata
musicalità, caratteristiche che fanno di Seong-Jin Cho uno dei
pianisti più completi della sua generazione. Cho, del resto, ha
già avuto modo di mostrare tutto questo già nel 2017 al pubblico
del Bologna Festival con le sue interpretazioni riflessive e
poetiche, ma allo stesso tempo virtuosistiche, guidate da un
naturale senso per l'equilibrio. Per questo nuovo appuntamento
sotto le Due Torri, Seong-Jin Cho proporrà un programma di
grande impegno che parte dalla immaginifica suite "Gaspard de la
nuit" di Maurice Ravel, prosegue con la rara Sonata "dalla
strada 1 ottobre 1905" di Léos Janáček e approda ai quattro
Schersi di Fryderyk Chopin, compositore a lui congeniale che lo
portò a vincere il Concorso di Varsavia nel 2015.
Info: www.bolognafestival.it.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA