"Nel modo più assoluto non sono io nel filmato del turista straniero Polzer. Non so quali risentimenti possa avere nei miei riguardi la mia ex moglie Maurizia, so solo che ha mentito. L'uomo nel video non sono io e lo dimostreremo, e a quel punto la signora Bonini dovrà spiegare perché ha mentito. Bisogna chiedere a lei perché ha cambiato idea, forse per il 'tintinnio di manette?'. Lo vedremo". Fa muro Paolo Bellini e come era prevedibile aspettarsi nega con tutte le forze di essere lui l'uomo con i baffi e la catenina con crocifisso al collo che appare nel video in stazione subito dopo lo scoppio della bomba, una delle principali prove d'accusa che la Procura generale ha nei confronti dell'ex di Avanguardia Nazionale. Nel farlo attacca l'ex moglie Maurizia Bonini, che lo ha riconosciuto nel video durante la sua testimonianza in aula nei mesi scorsi, facendo cadere un alibi che durava da decenni.
Fino al 2019, infatti, Maurizia Bonini ha sostenuto che alle 9-9.30 del 2 agosto Paolo Bellini era a Rimini, dove avevano appuntamento per poi andare in auto fino al Passo del Tonale insieme ai 2 figli e alla nipote Daniela per una vacanza. Ma sentita dai Pg e poi anche in aula, durante la sua testimonianza, ha cambiato versione, dicendo che il marito arrivò a Rimini ad un orario diverso, verso l'ora di pranzo, compatibile quindi con la sua presenza in mattinata alla stazione di Bologna. "Ho mentito - disse Bonini - perché me lo chiese mio suocero Aldo".
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