Paesaggi digitali iperrealistici e
suggestioni antiche, tecnologie obsolete e spinte al limite
delle possibilità e multistrati sonori, ambient,
elettroacustica, minimalismo, ordine e caos: torna dal vivo
'Node', festival di arti digitali e musica elettronica che, dal
7 al 10 dicembre a Modena, celebra la decima edizione creando un
piccolo ma variegato microcosmo sintetico, pensato come una
summa di quanto costruito finora. Spostandosi tra il teatro
Storchi, il cinema Astra e la chiesa di Gesù Redentore, il
festival propone un programma costituito da una moltitudine di
linguaggi, codici e forme, tra ritorni di artisti storici e
prime apparizioni.
'Node' debutta al teatro Storchi il 7 con il ritorno di
Ryoichi Kurokawa, che continua il proprio percorso al festival
presentando "subassemblies", il suo ultimo progetto in cui
immagini di edifici in rovina e spazi dismessi riconquistati
dalla natura vengono renderizzati attraverso tecnologie 3d.
Sempre allo Storchi, l'8, Quayola e Andrea Santicchia aka Seta
presentano 'Transient - Impermanent Paintings', un duetto di
pianoforti motorizzati e proiezioni video, che combina elementi
umani e tecnologici mediante un sistema di algoritmi generativi
non convenzionali. Tra gli altri appuntamenti, il 9 all'Astra
torna Robert Henke, ingegnere del suono e musicista tedesco che
presenta "Cbm 8032 AV", performance audiovisiva che spinge
cinque Commodore Cbm 8032 ai limiti delle proprie tecnologie tra
variazioni di rumori e onde sinusoidali digitali, mentre il 10
si chiude nella chiesa di Gesù Redentore con 'Dies Irae', pièce
per quartetto vocale femminile ed elettronica della compositrice
svedese Maria W Horn che si apre con un coro e si conclude con
un'improvvisazione per calici armonizzati, voce ed elettronica.
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