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Gabriele Lavia al Duse di Bologna con Le leggi della gravità

Gabriele Lavia al Duse di Bologna con Le leggi della gravità

Dal 3 al 5 dicembre il romanzo di Jean Teulé

BOLOGNA, 02 dicembre 2021, 11:33

Redazione ANSA

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Gabriele Lavia sarà interprete e regista dell'atto unico tratto dal romanzo di Jean Teulé "Le leggi della gravità" dal 3 al 5 dicembre (venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16) al Teatro Duse di Bologna. Il settantanovenne artista milanese, che in giugno tornerà a Bologna per allestire l'Otello di Giuseppe Verdi al Teatro Comunale, sarà affiancato sulla scena da Federica Di Martino e da Enrico Torzillo.
    La pièce racconta la storia di una donna che, in una notte di pioggia in Normandia, va al commissariato del suo quartiere e confessa l'assassinio del marito, avvenuto una decina di anni prima. Il caso era stato chiuso come suicidio. Secondo gli inquirenti il marito si era gettato dal balcone dell'undicesimo piano. Ora, però, la donna sostiene di aver spinto lei il marito giù dal balcone. La confessione giunge dopo quasi dieci anni, ma ad una sola ora dalla scadenza dei termini di legge utili per riaprire il caso. Al centro della trama ci sono, quindi, leggi di gravità diverse: quella fisica di nove e ottantuno metri al secondo e l'altra, non misurabile, che ha a che fare con la caduta delle coscienze dentro i fallimenti delle proprie vite.
    In scena si fronteggiano così un'assassina che vuole essere arrestata e un tutore della legge che non vuole arrestarla.
    "Da qui, emergono alcuni interrogativi per i personaggi e per il pubblico - spiega Gabriele Lavia nelle note di regia - Chi è dalla parte della giustizia? E quale giustizia? La legge non misurabile dell'amore, del dolore, della rabbia, del senso di colpa, del fallimento, dell'incertezza dell'essere non è meno ineluttabile dei nove e ottantuno metri al secondo. L'uomo cade nella vita. Cade nel suo dolore, come cade nella felicità e nel successo. L'uomo cade, precipita nel fallimento (da falere, cadere) e fa male. In una notte freddissima, un uomo e una donna prendono coscienza delle loro cadute. Ma vivere forse è la presa di coscienza dei propri dolorosi fallimenti". Lo spettacolo si avvale delle musiche di Antonio Di Pofi, delle scene di Alessandro Camera e dei costumi di Andrea Viotti.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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