"È stato emozionante, ma anche straniante. Per me era quasi diventato un personaggio disegnato, ed è stato strano vederlo che si muove, ma sono molto felice".
Così all'ANSA Gianluca Costantini, il fumettista ravennate che ha disegnato il volto di Patrick Zaki e che oggi gli ha parlato per la prima volta. La sua opera è stata esposta come gigantografia in piazza Maggiore, sotto le Due Torri, e usata come simbolo nelle manifestazioni che chiedevano la liberazione dello studente egiziano dell'Unibo detenuto da 22 mesi e scarcerato mercoledì, in attesa dell'udienza del prossimo febbraio.
Questa mattina Costantini ha parlato con Zaki attraverso una videochiamata. "Mi ha ringraziato tantissimo - ha aggiunto il fumettista - e mi ha detto che sapeva dei disegni quando era in carcere, ma solo quando è uscito ha visto la grande immagine di piazza Maggiore. L'ha colpito molto, era quasi commosso".
Lo studente, secondo Costantini, ha iniziato a riflettere in carcere sulle potenzialità dell'arte nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica. "Devo dire che è molto energetico e non me l'aspettavo, ma mi avevano detto che non sta mai fermo - ha spiegato, sorridendo, Costantini - io sarei molto più provato al suo posto, lui ora è felice e parla con tutte le persone che lo hanno aiutato". I due si sono dati appuntamento a Bologna, pur senza una data al momento, ma non si sono confrontati sul processo. "Abbiamo parlato molto di cose leggere e non siamo andati in profondità - ha concluso l'artista - ora che Patrick c'è, speriamo che non ci sia più bisogno di disegnarlo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA