Otto ragazzi in carico ai Servizi
di Giustizia minorile, provenienti da comunità educative del
territorio regionale e dall'Istituto penale di Pirrone di
Bologna assieme a tre giovanissime attrici sono i protagonisti
dello spettacolo di Paolo Billi, 'Memorie di mani' nel consueto
appuntamento che il Teatro Arena del Sole di Bologna dedica alla
Compagnia del Pratello.
Terzo e ultimo lavoro della trilogia Padri e Figli (dopo
Eredi Eretici del 2019 e Le orme dei figli nel 2020), 'Memorie
di mani' dal 4 al 9 gennaio porrà al centro del rapporto tra
genitore e figli 'la mano': i suoi saperi, i suoi poteri, le sue
capacità evocative. Un primo studio è stato presentato a
settembre all'interno dell'Istituto Penitenziario Minorile di
Bologna, con una compagnia composta da ragazzi dell'IMP. Questa
definitiva edizione vede in scena una compagnia di ragazzi
dell'Area Penale Esterna, fatta eccezione per un ragazzo
dell'Istituto, il protagonista dello spettacolo, che ha ottenuto
il permesso di partecipare a due mesi di prove all'esterno.
Il testo è stato scritto da Paolo Billi e dal rapper
Sulemani, che dieci anni fa ha frequentato i laboratori e
partecipato a uno spettacolo all'interno dell'Ipm di Bologna.
Tre anni fa, i due si sono rincontrati in un carcere per adulti
e, nel 2021, attraverso un lungo epistolario, hanno scritto
alcune scene dello spettacolo, rielaborando spunti letterari su
ritmi rap. Memorie di mani è un divertissement in cinque
movimenti, a partire da La fanciulla senza mani, fiaba dei Grimm
in cui un padre, per salvarsi dal demonio, taglia le mani alla
figlia. Il fratello compirà un viaggio nell'antico vizio
dell'uomo di amputare le mani e del conseguente valore del "dare
la mano". Il protagonista incontra una strana compagnia di
spettacolo viaggiante, che, su un vero e proprio ring, propone
intrattenimenti, in cui vorticano in un turbinio le "mani
tagliate", prese dalle pagine di Basile, Maupassant e Nerval.
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