La Procura di Bologna con il pm Antonello Gustapane ha disposto una consulenza psichiatrica, incaricando due specialisti di valutare la capacità di intendere e di volere di Fabio Ferrari, il 72enne ai domiciliari con l'accusa di aver assassinato la cugina, sua coetanea, Natalia Chinni. La donna, insegnante in pensione, secondo l'accusa la mattina del 29 ottobre sarebbe stata colpita da una fucilata sparata da un calibro 12 quasi a bruciapelo, mentre stava riparando la recinzione fra la sua proprietà di Santa Maria Villiana di Gaggio Montano (Bologna) e quella del cugino.
I due parenti avevano già litigato in passato per questioni di confini e i loro rapporti erano da tempo deteriorati.
Gravemente ferita, Natalia sarebbe riuscita a raggiungere la propria auto per prendere il cellulare, poi si è trascinata verso casa e, dopo aver salito alcuni gradini è entrata, ma ha perso i sensi prima di riuscire a chiedere aiuto. In serata è stata poi ritrovata senza vita dal figlio.
Ferrari è stato indagato fin da subito per omicidio aggravato dai futili motivi ed è accusato anche di detenzione illegale di armi e munizioni. Poi con l'ordinanza del Gip, dal 14 dicembre è stato messo agli arresti domiciliari e nell'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. La difesa, avvocati Angelita Tocci e Franco Oliva, non ha impugnato l'ordinanza al Riesame.
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