Partono male i saldi invernali in Emilia-Romagna. A rilevarlo è un questionario di Federazione Moda Italia Emilia-Romagna in collaborazione con Confcommercio regionale e Iscom Group, somministrato a un panel di 60 commercianti del settore moda. Per il 64% degli intervistati, nei primi venti giorni di saldi si è registrato un sensibile calo degli incassi: il 20% registra un calo di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo del 2021 (anno comunque difficile).
La poca clientela ha comprato solo lo stretto necessario (dato confermato dal 60% dei partecipanti), con particolare attenzione al prezzo ma anche al rispetto delle norme di sicurezza sanitaria. Basso l'importo dello scontrino medio: per il 40% degli intervistati è fra i 50 e i 100 euro, per il 25% sotto i 50 euro. Maglieria, capispalla e pantaloni i prodotti più acquistati. Il sentiment fra i commercianti è pessimo: il 68% prevede nelle prossime settimane di saldi vendite in ulteriore diminuzione. Il 77% degli intervistati ritiene che l'introduzione dell'obbligo del Green pass base per accedere ai negozi dall'1 febbraio causerà un calo delle vendite.
"In queste settimane sta prendendo forma la tempesta perfetta, dove agli effetti della pandemia, che nei fatti si concretizzano in un latente lockdown, si sommano le pesanti ripercussioni di una violenta inflazione, con un insostenibile aumento delle materie prime, delle bollette e con una semi-paralisi del sistema di approvvigionamento merce", commenta Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Emilia-Romagna.
"Apprezziamo i segnali di sostegno al settore moda che stanno arrivando dal governo e dalla Regione - aggiunge - non tanto per la consistenza degli aiuti, sicuramente insufficiente, ma per aver riposto finalmente attenzione alla crisi che sta attanagliando i negozi al dettaglio e che avrà bisogno di interventi strutturali e non episodici".
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