Lo spettacolo 'Zorro' con
protagonista Sergio Castellitto torna sulle scene dopo circa
vent'anni, scegliendo Ferrara come punto di partenza. 'Zorro',
infatti, sarà al Teatro Comunale della città estense dall'11 al
13 febbraio; in marzo toccherà poi Biella (14), Savona (15/17) e
Rovereto (29/30). Castellitto, che dello spettacolo firma anche
la regia, interpreta un vagabondo che ripercorre la storia della
sua vita e delle scelte che lo hanno portato a vivere sulla
strada e nel mentre riflette sul significato della vita. Un uomo
ai margini della società capace di vedere la realtà osservando
la vita delle persone "normali".
Capace di restituire attraverso una sorta di "filosofare"
allegro e indefesso il "sale della vita", la complessità e
l'imprevedibilità dell'esistenza. Lo spettacolo è tratto da
'Zorro. Un eremita sul marciapiede', romanzo breve di Margaret
Mazzantini (2004, Mondadori).
L'origine di Zorro - e della conseguente messa in scena - lo
racconta nelle note di spettacolo la stessa Mazzantini, anche
moglie di Castellitto: "Zorro mi ha aiutato a stanare un timore
che da qualche parte appartiene a tutti. Perché dentro ognuno di
noi, inconfessata, incappucciata, c'è questa estrema
possibilità: perdere improvvisamente i fili, le zavorre che ci
tengono ancorati al mondo regolare. Chi di noi in una notte di
strozzatura d'anima, bavero alzato sotto un portico, non ha
sentito verso quel corpo, quel sacco di fagotti con un uomo
dentro, una possibilità di se stesso? I barboni sono randagi
scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano
di ciò che non hanno, ma anche di tutto ciò che ci manca. Perché
forse ci manca quell'andare silenzioso totalmente libero, quel
deambulare perplesso, magari losco, eppure così naturale, così
necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello
irreversibile dell'orologio".
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