Dopo due anni di chiusura causati
dalla pandemia, il Teatro delle Moline di Bologna riapre al
pubblico con quattro spettacoli in programma dal 15 marzo fino
al 22 maggio. "Il programma si inserisce nella stagione in corso
- ha spiegato Valter Malosti, il direttore di Emilia Romagna
Teatro, che lo ha in gestione - in attesa di avviare una nuova
progettualità che renda questo spazio, situato in una posizione
strategica nel cuore di Bologna e in piena zona universitaria,
un cantiere permanente in cui ERT possa dialogare con altre
strutture (hanno già aderito L'arboreto, La Corte Ospitale e il
Festival di Santarcangelo), rimanendo sempre aperto al confronto
con altre istituzioni".
Un cantiere virtuoso, che permetta alle compagnie ospitate di
operare in residenza per periodi abbastanza prolungati, connesso
anche al Teatro delle Nuove Passioni di Modena, per sostenere la
permanenza dei progetti scelti. Garantendo fino a quattro
settimane di repliche ai nuovi lavori che, oltre al tempo delle
prove, avranno la possibilità di una continuità nell'incontro
con il pubblico. L'inaugurazione avverrà con Matilde Vigna,
diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la
direzione dello stesso Malosti, che proporrà lo spettacolo "Una
riga nera al piano di sopra. Monologo per alluvioni al
contrario" fino al 27 marzo. Nelle date del 20 e 27 marzo lo
spettacolo è sovratitolato per le persone sorde. A seguire
doppio appuntamento con Alessandro Berti, prima con "Black Dick"
(dal 29 marzo al 3 aprile) poi con "Negri senza memoria" (dal 5
al 10 aprile). I due spettacoli fanno parte del progetto "Bugie
Bianche", un percorso sul rapporto tra maggioranza bianca e
minoranza nera nelle società occidentali, che si completerà col
debutto di "Blind Love", il 27 aprile all'Arena del Sole. La
rassegna si concluderà con La Classe di Nanni Garella, che
riallestisce e ripensa questo storico spettacolo del 2012 con la
Compagnia Arte e Salute, dal 3 al 22 maggio.
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