Un progetto per promuovere la
cultura visiva legata alla fotografia, sviluppato attraverso un
dialogo tra due fondi fotografici storici della fototeca
Classense e l'opera di due fotografi ravennati, Leonardo Goni e
Andrea Pezzi: dal 18 marzo al 9 aprile la Manica Lunga della
Biblioteca Classense di Ravenna propone la mostra 'Inanimate -
superficie/profondità - Dialoghi visivi in Classense', a cura di
Fanny Vagnoni.
La sfida della mostra nasce dal confronto tra fotografi di
ieri e di oggi. Attraverso la fotografia storica prima e
contemporanea poi, paesaggi, esseri umani, particolari, visti
secondo canoni estetici diversi e distanti, proveranno a
"parlarsi". Il percorso si compone di 47 scatti, 16 dei quali
provenienti dal patrimonio della ricca fototeca classense e 31
realizzati recentemente dai due fotografi.
La visione di Umberto Trapani, fotografo attivo a Ravenna dal
1925 al 1976, è testimoniata dai paesaggi e dai luoghi ravennati
che animano il fondo fotografico, donato alla Classense nel
1980. Con questa visione dialoga lo sguardo contemporaneo di
Leonardo Goni, la cui fotografia parla di passato: la sua
ricerca visiva evidenzia il colore, come essenza evocatrice di
sensazioni, e lo spazio come immortalato nel tempo, parla di
luoghi che molti possono trovare familiari e che possono
suggerire emozioni lontane, di spensieratezza e di scoperta. Lo
sguardo curioso, la scoperta della società e la ricerca visiva
sugli oggetti e sulle scene ritratte da Giancarlo Gramantieri,
grafico e fotografo ravennate attivo a partire da metà degli
anni '60, il cui fondo fotografico è stato donato alla Classense
nel luglio 2019, ispirano oggi gli scatti di Andrea Pezzi, che
focalizza il suo sguardo verso il quotidiano e l'istante
presente: un'indagine "alla scoperta di quei dettagli spesso
trascurati ma che compongono il nostro quotidiano, invitando
l'osservatore a calarsi in un nuovo punto di vista, pretesto per
estraniarsi e poter osservare i dettagli di un mondo che spesso
diamo per scontato".
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