I nomi delle vittime scanditi in
piazza. Alcune centinaia di giovani in marcia con i cartelli che
hanno realizzato per dire No alle mafie. La Settimana della
legalità di Rimini comincia con una marcia in occasione della
27ma Giornata in ricordo delle vittime della criminalità
organizzata. Protagonisti gli studenti.
Molti i cartelli realizzati dai ragazzi, tra cui uno dal titolo
"crimini orribili della mafia" che ricapitola le attività
illecite commesse dalle mafie nella Riviera romagnola: "giochi
d'azzardo, prostituzione, omicidi, estorsione". Un altro recita
"La mafia uccide… il silenzio pure", e riporta la mappature
delle associazioni mafiose in Italia. A guidare il corteo di
autorità e studenti, la Banda Giovanile Città di Rimini.
"La cultura della legalità che vogliamo diffondere parte dalle
scuole", dice a margine dell'evento l'assessore alla Legalità
del Comune di Rimini Francesco Bragagni. Quello della provincia
di Rimini "è un territorio di grandi opportunità a livello
internazionale, e questo fa sì che sia un territorio di grande
interesse" anche per le mafie, sottolinea Filippo Giorgetti,
sindaco di Bellaria-Igea Marina, comune da tempo impegnato in
iniziative a favore della legalità. "Sviluppare gli anticorpi",
prosegue, "è la risposta principale, proattiva e migliore che
possiamo dare alla lotta alla criminalità organizzata".
È da cinque anni che gli studenti dell'Istituto Einaudi-Molari
lavorano su questi temi e hanno fatto diversi viaggi a Palermo
sulle orme di Falcone e Borsellino. Ai presenti alla marcia
distribuiscono delle cartoline da loro realizzate che raccontano
la storia delle vittime di mafia. A questo marcia partecipano
"con la motivazione di esserci, di far capire siamo una scuola
viva e che vogliamo rappresentare il nostro dissenso a tutte le
mafie", spiega la docente Daniela Gravina.
Per tutta la settimana, l'Osservatorio sulla criminalità
organizzata della provincia di Rimini ha organizzato, insieme a
Libera ai Comuni, varie eventi di sensibilizzazione.
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