La ristrutturazione di alcuni edifici della stazione centrale di Bolognan che accoglieranno la sede del polo della memoria democratica, dove ci sarà, tra l'altro, il principale archivio sulla storia contemporanea della città e del paese. Poi la riqualificazione dell'ex scalo Ravone e dell'area del Dopolavoro Ferroviario. Sono i tre focus nell'accordo di rigenerazione urbana delle aree ferroviarie firmato dal Comune di Bologna e dal gruppo Ferrovie dello Stato e presentato in una conferenza stampa dal sindaco Matteo Lepore, dall'ad di Ferrovie Luigi Ferraris e dal ministro ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
Tramite il protocollo e la partecipazione al bando nazionale per l'assegnazione di risorse del Pnrr, il Comune acquisirà la disponibilità del Dlf Mascarella per riqualificare l'area e il contesto urbano circostante, una porzione dello scalo Ravone, e disporrà di una porzione degli edifici e delle aree della stazione. Inoltre i firmatari candideranno la porzione rimanente dello Scalo Ravone e l'area dell'Officina manutenzione veicoli (Omv) Ravone alla competizione internazionale Reinventing Cities, promossa dalla rete dei sindaci C-40.
"Il nostro impegno in questo progetto non è episodico, casuale, vogliamo supportare le città che vanno in queste direzioni", ha detto il ministro. "Quello di oggi è un inizio di percorso anche sociale e culturale, che vogliamo vedere in tante città".
Per l'ex Ravone il progetto vale 57,9 milioni, per la stazione 21,1 milioni, mentre il Dlf vale 11,1 milioni.
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