Una piazza che ha voglia di pace, ma che ha anche voglia di abbracciarsi, di urlare e cantare insieme, di ritrovarsi con la musica. Piazza Maggiore, a Bologna, ha messo a disposizione la propria scenografia per il concerto 'Tocca a noi', una serata di musica dalla doppia valenza: urlare forte il 'no alla guerra', ma anche tornare ad ascoltare musica sotto un palco in un grande concerto di piazza, il primo dopo l'emergenza Covid.
Il concerto è nato quasi per caso e molto velocemente: La Rappresentante di Lista, il duo tosco-siciliano che ha sbancato Sanremo, ha lanciato la proposta di un concerto per la pace il 27 febbraio con un tweet, raccolto da molti colleghi e raccolto soprattutto dal sindaco di Bologna Matteo Lepore che si è reso disponibile per organizzarlo. Serve per raccogliere fondi per Save the Children (e l'appello sarà rilanciato anche giovedì sera quando sarà trasmesso su Raitre), ma serve anche per tornare a riscoprire, con un effetto di quasi stupore dopo due anni di restrizioni, la potenza aggregativa della musica dal vivo. Piazza abbastanza piena, ma non certo gremita: e non certo perché attorno al concerto non ci fosse interesse, ma perché per le norme di cautela ancora in vigore sono stati ammessi solo settemila spettatori, i più veloci ad accaparrarsi il biglietto quando, per pochissimo tempo, è stata aperta la prenotazione online. In piazza ce ne sarebbero potute entrare, probabilmente, almeno altrettante. "È importante per noi - ha detto il sindaco Lepore - far vedere che Bologna città della musica c'è ed è orgogliosa di ospitare un evento per la pace".
Veronica e Dario de La Rappresentante di lista hanno aperto, quasi increduli di quello che sono riusciti a mettere insieme in pochissimo tempo, il concerto invitando una delle piazze italiane più simboliche dei movimenti sociali e politici al grido 'No alla guerra', risuonato quasi liberatorio, prima di dare il via alla musica. Sul palco sono così saliti gli Zen Circus, Elisa, Rancore, Brunori, i Fast Animal e Slow kids, Gaia, Elodie, Noemi, Paolo Benvegnù. Fra i protagonisti anche Diodato, il vincitore del Sanremo pre-lockdown, con una canzone, 'Rumore', che ha fatto parte a tutti gli effetti della colonna sonora degli ultimi due anni, e che forse per la prima volta ha potuto cantare davanti a migliaia di persone che l'hanno intonata, all'unisono, con lui.
E se la Rappresentante di lista è stata di fatto l'organizzatrice del concerto, il padrone di casa non avrebbe ovviamente potuto non essere Gianni Morandi, come al solito perfettamente a suo agio in mezzo ad artisti che hanno anche meno della metà dei suoi anni e davanti a un pubblico in larga parte composto da coetanei dei suoi nipoti. Morandi aveva già suonato nelle settimane scorse, alla manifestazione contro la guerra organizzata dal Comune, nella stessa piazza, il cuore della città, che si trova a pochi metri dalla casa dove ha vissuto Lucio Dalla. Il cui insegnamento su quello che con la musica si piò fare è stato recepito e rimane vivo. E nella sua piazza ha urlato forte il 'No alla guerra'.
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