È stato rinviato a giudizio il 34enne Marco Eletti accusato dell'omicidio del padre Paolo e di aver tentato di uccidere la madre Sabrina il 24 aprile scorso a San Martino in Rio, nel Reggiano. Ma "è caduta, su nostra richiesta, un'aggravante, come hanno spiegato gli avvocati difensori Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella.
Si tratta dell'aggravante dei rapporti familiari con la vittima, dopo che dalle indagini - coordinate dalla pm Piera Cristina Giannusa - tramite gli accertamenti dei Ris con la comparazione dei Dna, si è scoperto che Paolo non era il padre biologico di Marco. Secondo l'accusa, il movente dell'omicidio è da ricondurre alla scoperta di una doppia vita legata a un'altra identità di genere del padre. Ma anche a questioni inerenti alla casa di famiglia che i genitori non volevano lasciare, ma che il figlio avrebbe voluto ereditare sin da subito.
Restano comunque in piedi le altre tre aggravanti contestate all'ipotesi di reato dell'omicidio: premeditazione, futili motivi e mediante l'utilizzo di sostanze venefiche e mezzi insidiosi. La difesa punta alla concessione del rito abbreviato, qualora si presentino le condizioni: "Devono cadere tutte le altre aggravanti e ci proveremo perché, per noi, due di queste non sono proprio sussistenti - hanno concluso i legali - Dall'ordinanza letta dal giudice ci sono spunti molto interessanti e saranno sviluppati in sede di dibattimento davanti alla Corte d'Assise". La gup Silvia Guareschi ha disposto il processo per il 18 novembre.
Intanto la madre dell'imputato "ha voluto incontrare il figlio per la prima volta dopo quanto accaduto, alla fine dell'udienza. Lo ha perdonato", come spiegato dall'avvocato Claudio Bassi, che assiste la donna che stamattina, per la prima volta dall'inizio del processo, si è presentata in aula.
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