Inaugura il 22 aprile alla Manica
lunga della Biblioteca Classense di Ravenna la mostra 'Benvenuti
all'Anic', curata da Raniero Bittante, progetto artistico
visibile fino al 14 maggio che nasce da una semplice frase di
cortesia firmata dall'ingegner Enrico Mattei, un discorso di
benvenuto stampato nella controcopertina del libretto che veniva
consegnato ad ogni nuovo assunto.
Una serie di sculture in legno che conservano ancora la
memoria della pineta dove l'Anic ha preso forma si protendono
lungo la stanza, le strutture ricordano la fine o l'inizio dei
tubi degli impianti di produzione con i relativi quadri di
comando. Alle estremità di ogni tubo è collocato un timbro con
un pensiero, il ricordo di un operaio, di un dirigente, il
diagramma di produzione dell'Anic, il brevetto per marchio
d'impresa, i nomi propri di chi ha testimoniato, e il racconto
di un evento particolare. Dodici timbri, 12 ore lavorative per
ogni turno: i timbri ricordano la timbratura del cartellino
all'entrata e all'uscita degli operai. Su alcuni tavoli saranno
presenti pile di fogli e cuscinetti inchiostrati dove il
pubblico, dopo aver estratto i timbri dalle strutture, potrà
inchiostrarli, premere la piastra in gomma sui fogli e leggere
il testo.
Era il 1954 quando Mattei propose di creare a Ravenna il
petrolchimico Anic: il suo insediamento e avviamento nel 1958.
Nel 1981 l'Anic diventa Enichimica e nell'84 Enichem, per poi
diventare la multinazionale Polimeri Europa. Nello stabilimento
frazionato per settori di produzione entrano i privati e oggi
sono numerose le società presenti nel Distretto chimico.
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