'Ascesa e caduta della città
di Mahagonny' (Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny), l'opera
in tre atti composta da Kurt Weill su libretto di Bertolt
Brecht, chiude la stagione lirica del Teatro Valli di Reggio
Emilia il 13 maggio alle 20 (replica il 15 alle 15.30). Nata da
una coproduzione con il Teatro Regio di Parma, l'opera si avvale
della regia di Henning Brockhaus e le scene di Margherita Palli.
Christopher Franklin dirige l'opera per la prima volta sul podio
dell'Orchestra dell'Emilia-Romagna 'Arturo Toscanini' con
Christopher Lemmings (nei ruoli di Tobby Higgins e Jack
O'Brien), Alisa Kolosova (Leokadja Begbick), Chris Merritt
(Fatty), Zoltan Nagy (Trinity Moses), Anne-Marie Kremer (Jenny
Hill), Tobias Hächler (Jimmy Mahoney), Horst Lamnek (Bill) e
Jerzy Butryn (Joe).
In un'ambientazione surreale, che allude a un imprecisato far
west, l'opera racconta la trasformazione di Mahagonny da città
ideale del divertimento assoluto a degenerazione di una società
distopica governata dalle più bieche leggi del capitalismo.
Fondata da due uomini e da una donna in fuga dalla giustizia,
Mahagonny è una città-trappola dove tutto è concesso. L'unico
'dio' a Mahagonny è il denaro, e l'unico reato è l'esserne
privi: e sarà proprio questo limite a decretare la fine di una
società ormai corrotta e irrecuperabile.
Rappresentata per la prima volta a Lipsia il 9 maggio 1930,
'Ascesa e caduta della città di Mahagonny' è il lavoro che
rinnovò il fortunato sodalizio tra Kurt Weill e Bertolt Brecht,
sancito nel 1928 con 'L'opera da tre soldi'. Per la sua
modernità nel denunciare i meccanismi propri del capitalismo e
della società dei consumi, 'Mahagonny' fu apertamente contestata
per la sua presunta immoralità, molte rappresentazioni furono
cancellate, e dovette subire la scure della propaganda nazista,
che portò alla distruzione delle copie delle partiture
conservate presso la casa editrice Universal.
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