Un memorandum operativo tra la
Procura generale di Bologna e la Guarda di Finanza, sancito in
concomitanza con la ricorrenza del trentennale delle stragi di
Capaci e via D'Amelio, per contrastare ancora di più la
criminalità organizzata di stampo mafioso.
Il procuratore generale reggente, Lucia Musti, e il
comandante regionale Emilia-Romagna della Guardia di Finanza,
generale di divisione Ivano Maccani, ieri hanno siglato l'intesa
che intende assicurare, nella fase dell'esecuzione penale, "la
più ampia efficacia e incisività - viene spiegato in una nota
congiunta - ai provvedimenti di ablazione patrimoniale
definitiva. La confisca in sede esecutiva penale rappresenta
l'ultimo dei passaggi della procedura di aggressione dei
patrimoni illecitamente accumulati. Portare a compimento questa
fase in maniera sistematica e celere assume una rilevanza
fondamentale dal momento che consente di scongiurare, o ridurre,
il rischio che, a fronte di sentenze di condanna, eventuali
provvedimenti ablatori possano rivelarsi inefficaci a causa
della fraudolenta dissipazione, nel frattempo, degli ingenti
patrimoni di provenienza illecita da sottrarre alle associazioni
criminali per farli confluire nelle casse erariali".
La sigla del protocollo ha anche istituito un tavolo tecnico,
del quale fanno parte magistrati della Procura generale e
ufficiali delle fiamme gialle e che si riunirà periodicamente,
incaricato anche di eseguire uno 'screening' delle persone che
potrebbero destinatarie, in sede esecutiva, di accertamenti
economico-patrimoniali prodromici all'attuazione dei
provvedimenti di confisca.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA