"E' del 25 maggio 2022 la notizia
apparsa dell'assoluzione in appello dei tre poliziotti accusati
di lesioni a un barista di Cesena", nel 'caso Narducci'.
"Nonostante il procedimento e la condanna di primo grado,
avevano continuato a prestare servizio e avevano ottenuto
promozioni". Lo scrive il sindacato Nsc, sottolineando che i tre
poliziotti "non sono stati affatto 'processati e condannati'
preliminarmente dalla loro Amministrazione, né mai
'perseguitati' dagli organi giudiziari che li stavano indagando
e, poi processando".
Il sindacato torna sul tema dei trasferimenti d'autorità per
i carabinieri sottoposti a procedimenti penali, chiedendo, alla
luce anche del caso Narducci, parità di trattamento con altre
forze dell'ordine. "I trasferimenti d'autorità, che vengono
adottati nell'Arma dei Carabinieri sui militari attinti da
procedimenti penali, costituiscono un aspetto delicato e di
profondo condizionamento, talvolta di turbamento, per quei
lavoratori e per i rispettivi congiunti", ribadisce la
segreteria dell'Emilia-Romagna, in una lettera inviata tra
l'altro ai ministri della Difesa e della Giustizia. "Chiunque
può ricevere una denuncia, anche falsa o anonima - ricorda il
sindacato - ma ciò non significa che l'averla ricevuta debba
comportare conseguenze pesantissime nell'immediato o
antecedentemente alla decisione del giudice di merito". Quindi,
"piuttosto che imputare il danno d'immagine o la brutta figura
al militare che riceve una denuncia, sarebbe un giusto rimedio
per l'Amministrazione quello di avviare - tramite l'Avvocatura
dello Stato - dei procedimenti in sede civile, amministrativa o
anche penale, nei confronti di coloro i quali denunciano
'gratuitamente' o senza la necessaria prudenza i militari
dell'Arma".
"Non si può tralasciare, soprattutto in questi giorni, di
tenere ben presente come il numero dei suicidi dei cittadini in
uniforme continui a salire vertiginosamente", conclude Nsc.
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