'...Tra la carne e il cielo' è il
titolo del nuovo brano di Azio Corghi al debutto assoluto il
primo giugno alle 21 al Pala De André per l'inaugurazione del
XXXIII Ravenna Festival, edizione intitolata con le stesse
parole di Pier Paolo Pasolini a cui è dedicata. Dalla profondità
gravida di tensioni e folgorazioni di Pasolini,
l'ottantacinquenne compositore torinese ha fatto affiorare il
lavoro sinfonico-poetico su drammaturgia di Maddalena
Mazzocut-Mis, e ora affidato alla Mahler Chamber Orchestra
diretta da Daniel Harding, alla violoncellista Silvia Chiesa, al
pianista Maurizio Baglini, al soprano Valentina Coladonato e a
Sandro Lombardi come voce recitante.
La serata, il cui programma musicale si completa con
l'ouverture da Egmont di Beethoven e con la Sinfonia N. 7 di
Dvořák, è il primo degli appuntamenti dedicati al centenario
della nascita di Pasolini, quest'anno tema portante del
Festival, ma segna anche il ritorno della manifestazione al Pala
De André. Il concerto sarà trasmesso in diretta da Rai Radio 3.
"L'opera pasoliniana - spiega Corghi - è attraversata da un
concetto del corpo che delimita la vita e la morte: poiché i
sentieri del pensiero e dell'esistenza sono come tracciati a
fuoco sulla carne e 'la carne' sta alla base dell'esperienza. La
sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e
dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto,
nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile
perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura
centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato
un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile. Non ho
avuto un dialogo diretto con Pasolini, ma apprezzavo il suo
essere uno che cerca con passione, con la voglia di trovare
significati. La sua sensibilità, che lo spingeva su sentieri
diversi da quelli degli altri, e più ricchi: mi ha fatto capire
tante cose che io prima non capivo o, quanto meno, comprendevo
solo indirettamente, attraverso l'arte e la vita musicale".
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