L'ex deputato e presidente della Regione Emilia-Romagna Antonio La Forgia è morto venerdì pomeriggio, 10 giugno, alle 15, nella sua casa di Bologna, all'età di 78 anni. Nella notte tra lunedì e martedì scorso aveva cominciato la sedazione profonda, con consenso informato, dopo che da circa un anno e mezzo stava combattendo contro un tumore incurabile. La moglie, Mariachiara Risoldi, negli ultimi giorni ha raccontato l'addio al compagno sui social: "Antonio ha iniziato un viaggio di sola andata, con serenità, con la sua grande famiglia allargata attorno. Per la legge il suo corpo è costretto ad essere ancora qui, mentre la sua mente è già arrivata in un luogo leggero. Siamo un paese veramente ipocrita".
La situazione era peggiorata nelle ultime settimane fino ad arrivare alla scelta, consentita dalla legge, della sedazione profonda, ovvero una sostanziale interruzione della terapia, con una forte dose di antidolorifici contro il dolore che stava provando. La scelta è stata consapevole e informata: fino al momento di intraprendere la sedazione profonda Antonio La Forgia è rimasto lucido e ha salutato per l'ultima volta amici e parenti, che si erano riuniti attorno a lui.
La Forgia è stato un protagonista della politica bolognese a partire dagli anni ottanta: iscritto al Pci, fu assessore, poi segretario del Pds. Nel 1996, quando Prodi chiamò Pier Luigi Bersani a fare il ministro dell'Industria, La Forgia gli subentrò alla presidenza, dove restò fino al 1999, quando si dimise in seguito alla sua uscita dal partito per aderire al progetto prodiano de 'I Democratici'. Da allora è sempre stato politicamente molto vicino a Prodi e dal 2006 al 2013 è stato deputato, partecipando attivamente anche alla nascita del Pd. E sono tanti i politici che oggi lo hanno ricordato con affetto, quasi tutti, però, senza riferimenti alla sua scelta o al tema 'spinoso' del fine vita, anche se Andrea De Maria del Pd ha ricordato una persona che "ha sempre visto nell'impegno politico un dovere civile. Fino alla fine nella scelta più difficile". "Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio La Forgia a cui ero legato da sentimenti di autentica amicizia. Ho fatto con lui numerosissime chiacchierate, spesso ci siamo sentiti al telefono e non abbiamo mai interrotto il nostro lungo rapporto", sono le parole dell'ex premier Prodi. "Ricordo con affetto e commozione - ha aggiunto Prodi - i giorni in cui abbiamo condiviso la costruzione del progetto politico che poi è confluito nell'Ulivo". Per il presidente dell'Emilia-Romagna Bonaccini "se ne va per sempre un uomo di grande cultura, mai sopra le righe, forte della sua forza di pensiero. Un politico in grado di intravvedere prima il futuro e tracciare la strada di un riformismo che guardasse in primo luogo al rinnovamento delle istituzioni e del Paese".
La famiglia ha fatto sapere che a cremazione avvenuta si terrà un momento di ricordo pubblico.
Intanto la raccolta fondi lanciata dall'Associazione Luca Coscioni per aiutare 'Mario' (nome di fantasia), che deve sostenere le spese per il proprio suicidio assistito, ha raggiunto i 16mila euro in 24 ore, più del triplo della cifra necessaria di partenza. 'Mario', 44enne marchigiano, "da 12 anni tetraplegico a causa di un incidente, grazie alle donazioni ora ha tutto il necessario per poter dar seguito alle proprie volontà", fa sapere l'associazione. "Le donazioni continuano ad aumentare - hanno sottolineato Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretario nazionale dell'Associazione Coscioni -. Ogni risorsa aggiuntiva sarà utilizzata per le altre iniziative volte a promuovere l'eutanasia legale e il rispetto dei diritti sul fine vita in Italia, comprese le necessità di tutti i casi futuri che chiederanno il supporto dell'Associazione Coscioni e del suo team dei legali".
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