Per tutta la prossima settimana,
dal 20 al 26 giugno alle 19.30 nella Basilica di San Vitale,
Ravenna Festival ospiterà il debutto della rappresentazione
sacra 'Transitus. Il cielo di Francesco', commissionata a uno
dei più interessanti compositori del panorama italiano ed
europeo, Cristian Carrara.
Continua in questo modo quella vena di spiritualità, di
attrazione e di attenzione per la dimensione sacra
dell'espressione artistica che da sempre ha percorso la
programmazione della manifestazione ravennate. Nella
straordinaria luce dei mosaici di San Vitale, affidata alla voce
del baritono Clemente Antonio Daliotti, all'ensemble vocale Ecce
Novum diretto da Silvia Biasini e a quello strumentale Tempo
Primo, insieme ad Andrea Berardi all'armonium, la nuova
composizione farà splendere nuova luce sulla figura di San
Francesco.
La partitura si dipana infatti su testi della tradizione
francescana (dalla Leggenda Maior e dalla Leggenda Minor di
Bonaventura da Bagnoregio per la biografia e frammenti dalle sue
tante preghiere) selezionati dallo stesso Cristian Carrara per
ricreare appunto il "transitus", il momento della morte del
Santo di Assisi. Del resto, quel momento particolare è
tradizionalmente rievocato da un vero e proprio ufficio
liturgico, costituito da un corpus di canti gregoriani che si è
consolidato subito dopo la sua morte e che ancora oggi i
francescani cantano. Ed è a partire da esso che Carrara ha
elaborato la propria partitura, differenziando stilisticamente e
linguisticamente gli "attori" della rappresentazione: da una
parte il latino del coro dei frati più legati al modello
gregoriano, dall'altra il volgare del protagonista, Francesco,
con una scrittura vocale nuova.In un gioco di rimandi musicali
che si sostanzia poi nel gesto e nell'azione, perché, come
spiega Cristian Carrara, "il mio desiderio non era produrre una
partitura staccata dal contesto sacro e devozionale e da
eseguire in concerto, ma integrare la scrittura musicale
all'elaborazione di una vera e propria sacra rappresentazione,
recuperando un cerimoniale fatto di gesti simbolici e movimenti
in costume che potessero dare nuova vita a questa liturgia".
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