Gender Bender, il festival
bolognese dedicato alla ricerca artistica e culturale attorno al
genere e all'orientamento sessuale, si prepara a festeggiare la
sua ventesima edizione, dal 9 al 22 settembre. E coglie
l'occasione per dare "carta bianca" alla città di Bologna per
scegliere l'immagine che lo rappresenterà.
Nell'arco di venti edizioni Gender Bender ha contato circa
360.000 presenze, con 1.700 appuntamenti sparsi in 245 luoghi
della città. Per l'edizione del ventennale il festival ha deciso
di scommettere sul legame speciale e duraturo con il territorio,
la sua comunità ampia che va molto oltre i confini della
comunità Lgbtq, lanciando un invito a inviare l'immagine che
secondo loro meglio racconta il festival e la relazione che
ciascuno o ciascuna ha costruito con esso in questi anni.
Queste immagini andranno a caratterizzare i luoghi del festival
nell'edizione alle porte e saranno protagoniste
dell'appuntamento che Gender Bender dedicherà ai festeggiamenti
per il ventennale.
Per l'edizione 2022, in programma al Giardino del Cavaticcio
e in altri luoghi cittadini, sono già confermati tre
appuntamenti con la danza internazionale: ci saranno il
coreografo belga Jan Martens con la prima nazionale di
'Elisabeth gets her way', il coreografo israeliano Michael
Getman, che presenta 'AM I' e la francese di origini malgasce
Soa Ratsifandrihana. Confermata anche la proiezione del film
Stop Zemlia, opera prima della regista ucraina Kateryna
Gornostai, insignita dell'orso di cristallo alla Berlinale.
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