Oltre un terzo delle ispezioni, cioè 14 su 38, ha fatto emergere irregolarità. È l'esito dei controlli estivi delle Fiamme Gialle di Ravenna contro il lavoro irregolare, anche stagionale, soprattutto nelle strutture della costa. In particolare la guardia di Finanza ha contestato l'impiego irregolare di 82 dipendenti, di cui 12 completamente in nero.
Le irregolarità hanno riguardato prevalentemente il settore della ricezione turistica (hotel, stabilimenti balneari, bar e ristoranti). Nel taccuino dei militari ci sono finite anche altre attività come la raccolta della frutta stagionale, la pulizia di edifici e la lavorazione dei metalli. Perlopiù le irregolarità hanno riguardo l'illecito abbattimento delle retribuzioni lorde assoggettate agli oneri fiscali e previdenziali, compensate con l'erogazione di fittizie indennità. Come nel caso di un'azienda ravennate in cui ben 48 dipendenti ricevevano parte dello stipendio sotto forma di false indennità di trasferta.
In altri casi, piuttosto frequenti, i lavoratori venivano pagati in parte con il fuori busta oppure venivano loro richieste prestazioni non dovute o mansioni più gravose rispetto a quanto contrattualizzato. Minoritari infine i casi di lavoro completamente in nero, fenomeno che coinvolge soprattutto l'impiego di manodopera extracomunitaria. Nel corso dei controlli estivi, su 12 lavoratori in nero, 8 sono risultati dell'Est Europa e del Nord Africa. In un caso un lavoratore extracomunitario intento a raccogliere la frutta in un campo del Faentino, è risultato privo del permesso di soggiorno. In un altro caso il titolare di un'azienda cervese, verbalizzato per l'impiego di tre lavoratori in nero e destinatario quindi del provvedimento di sospensione dell'attività, è stato poi sorpreso a proseguire il lavoro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA