"Grazie a tutti a voi, alla città, all'Arma, a chi ha scolpito il volto di mio papà così magistralmente, nei tratti traspare la sua delicatezza, la sua umanità. Grazie a coloro che lo portano ancora nel cuore. Mi sono commossa, per il calore dimostrato, è una famiglia grandiosa quella dell'Arma che mi riporta a ricordi intimi". Così Simona Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, alle iniziative di commemorazione che si sono svolte oggi a Parma per il 40/mo anniversario dell'omicidio avvenuto a Palermo per mano della mafia del generale, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente di Polizia Domenico Russo.
"Sono orgogliosa del ricordo della vita di mio padre che avete realizzato - ha detto Simona Dalla Chiesa - Mi ritrovo a pensare a come abbia fatto ad essere così presente nella vita pubblica a servizio della patria e nello stesso tempo a non lasciare scoperto un solo secondo della vita famigliare, lui c'era sempre. La sua vita è andata, fin dai suoi 20 anni, sui i binari della democrazia. Grazie ai suoi insegnamenti abbiamo guardato oltre, abbiamo saputo ritrovare la fiducia grazie all'affetto e alla solidarietà di tanti che ci sono stati vicini. Grazie a lui guardiamo oltre, guardiamo al 'bene comune' per cui lui ha sacrificato la sua vita".
Parma, città dove il generale è sepolto, lo ha ricordato con una cerimonia e deposizione di corona al busto che lo commemora nell'omonima piazza. Poi a Palazzo Ducale, sede del comando provinciale dei Carabinieri, è stato scoperto il busto a ritratto in marmo. Schierato il picchetto composto da 27 militari. È stata ripercorsa la storia del generale Dalla Chiesa, ricordati i valori in cui credeva. A ricordarlo anche il sindaco di Parma, Michele Guerra, il comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, Davide Angrisani, il prefetto Antonio Lucio Garufi. Ultimo saluto al cimitero Monumentale della Villetta con la deposizione di tre corone.
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