"Cantiere Bologna esiste anche per
salvare la memoria, mettere insieme soprattutto i giovani della
nostra città e preservare cose che rischiano di scomparire".
Così il direttore di Cantiere Bologna Giampiero Moscato presenta
la seconda parte del progetto 'Il futuro della memoria', in
programma nella tettoia Nervi, in Piazza Lucio Dalla a Bologna
il 18 e il 19 settembre.
Due serate organizzate da Cantiere Bologna e Cucine Popolari
"per capire e ragionare insieme a intellettuali, artisti, attori
su come tenere viva la memoria di fatti lontani nel tempo", come
spiega Aldo Balzanelli, curatore del progetto.
Si parte domenica 18 alle 18 con un approfondimento sul
fenomeno del neofascismo in Italia attraverso un dialogo con il
giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, per poi passare ai temi
della mafia con Franco La Torre, figlio di Pio La Torre e
"dell'antimafia tradita". Poi, un monologo dello scrittore Tahar
Ben Jelloun sul razzismo spiegato ai giovani. Lunedì si aprirà
invece con un'iniziativa insieme a Marina Orlando Biagi, moglie
del giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, dedicata proprio
ai giovani, in particolare agli studenti delle scuole superiori
del quartiere Navile.
In serata, storie partigiane con Chiara Caselli, Gad Lerner e
Ivano Marescotti. "Lo sforzo - spiega Moscato - è raccontare il
nostro passato senza annoiare, valorizzando la memoria". Perché,
insiste il giornalista, "oggi c'è un problema di memoria nei
giovani, una scarsa conoscenza dei fatti". "Ma se non si capisce
cosa è successo nel passato - aggiunge Balzanelli -
difficilmente si può capire cosa accadrà in futuro". "Scordarsi
il passato - conclude - rischia di far ripetere nel futuro
errori già commessi".
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