Un decalogo stilato con l'obiettivo primario di aumentare i salari e difendere i redditi da lavoro e da pensione dall'inflazione, rafforzare la contrattazione e riformare il fisco. E poi dire basta alla precarietà e ridurre gli orari di lavoro. Rinvigorire il filo della legalità e la sicurezza sul lavoro e disegnare un nuovo stato sociale e diritti di cittadinanza, varare politiche di sviluppo e nuovo intervento pubblico.
A stilarlo è la Cgil, riunita a Bologna in Piazza Lucio Dalla - alla presenza del segretario, Maurizio Landini - in occasione dell'Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati intitolata, 'Ascoltate il lavoro'. Invocazione destinata alla politica alla vigilia del voto del prossimo 25 settembre.
Tra i punti individuati dal sindacato per fare fronte alle nuove sfide rese ancora più difficili dallo scenario energetico e geopolitico internazionale, "tutelare e aumentare il potere di acquisto di salari e pensioni. Intervenire a livello nazionale ed europeo sulla formazione dei prezzi. Fissare un tetto alle bollette. Proteggere l'occupazione. Integrare il trattamento economico della cassa integrazione. Salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei Contratti Collettivi Nazionali e legge sulla rappresentanza. Rinnovare i contratti, e affermare la centralità della contrattazione per assicurare diritti e partecipazione". E poi, "no alla Flat Tax e condoni, sì a una riforma progressiva e redistributiva. Abbattere l'evasione e l'elusione fiscale. Tassare gli extraprofitti e redistribuirli ai redditi da lavoro e alle pensioni più basse".
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