Ha un nome il soldato tedesco i
cui resti furono trovati, nel 2016, nei pressi di Montepiano
(Prato) dai ricercatori Davide Pazzaglia e Rinaldo Fabbri di
Castiglione dei Pepoli (Bologna), noti per le loro ricerche
belliche. E' Helmut Wiedemann, rimasto disperso per ben 78 anni:
la sua identificazione, avvenuta grazie alla piastrina e ad
altri oggetti personali trovati accanto al corpo, è stata
confermata dal Wast, l'archivio militare di Berlino. Lo ha reso
noto l'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese.
Il soldato è ritenuto un pioniere della 334/a Divisione di
fanteria tedesca e sembra sia morto durante un combattimento
corpo a corpo, contro il 168/o reggimento della 34/a Divisione
di Fanteria Usa. Wiedemann, nato il 25 maggio 1911, ora riposa
al Cimitero Militare Tedesco del Passo della Futa, sepolto
vicino a Karl Moller, vent'anni, ritrovato nel 2010 dai due
ricercatori nei boschi dell'Appennino tosco-emiliano con l'aiuto
del metal-detector.
Pazzaglia e Fabbri, "veterani" delle ricerche belliche, sono
i curatori del Museo Sud Africano di Castiglione dei Pepoli che
si trova all'interno del Centro di Cultura.
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