Il Ritratto di Papa Giulio II
della Rovere, uno dei capolavori di Raffaello, sarà esposto alla
Pinacoteca Nazionale di Bologna, opera clou della mostra "Giulio
II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna",
aperta dall'8 ottobre al 5 febbraio. Giulio II fu il Pontefice
che assoggettò Bologna allo Stato della Chiesa cambiando
profondamente il corso della storia cittadina e avviando, anche
grazie alla presenza di artisti come Bramante e Michelangelo,
una nuova stagione del Rinascimento in città. Il ritratto è
stato concesso alla mostra bolognese dalla National Gallery di
Londra che, a sua volta, aveva ottenuto dall'istituzione
bolognese il dipinto "Estasi di Santa Cecilia" del maestro
urbinate, per una esposizione londinese di grande successo.
Il Ritratto di Giulio II è un dipinto a olio su tavola
(108,7x80 cm) commissionato da Papa della Rovere a Raffaello e
realizzato a Roma intorno al 1511-1512. Oltre alla versione
conservata alla National Gallery di Londra, se ne conoscono
diverse copie, alcune anonime, altre di importanti artisti come
quella attribuita a Tiziano, conservata alla Galleria Palatina
di Firenze. Si tratta di esemplari che testimoniano l'interesse
per il personaggio effigiato e per il modello interpretativo
raffaellesco, che rimane dominante nella ritrattistica dei papi
per la gran parte degli artisti nei secoli successivi. Vasari e
Lomazzo parlano di un ritratto del Papa realizzato da Raffaello
presente nella basilica di Santa Maria del Popolo a Roma.
L'opera, passata nella collezione Borghese nel 1608, era stata
in seguito venduta all'imperatore Rodolfo II e da allora se ne
erano perse le tracce. Nel 1976 uno studioso della National
Gallery di Londra sciolse l'enigma del dipinto, che era stato
acquistato nel 1824 dal museo e che si trovava in Inghilterra
dalla fine del Settecento. Fu ritrovato infatti sulla tavola un
numero d'inventario, il 118, che si scoprì corrispondere con
quello della Galleria di Scipione Borghese al 1693. Le analisi
scientifiche hanno poi confermato l'autografia raffaellesca e un
restauro ha restituito la qualità pittorica dell'opera, fino ad
allora nascosta sotto strati di vernice ingiallita.
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