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La Filarmonica Toscanini al Festival Respighi di Bologna

La Filarmonica Toscanini al Festival Respighi di Bologna

Il 20 settembre al Teatro Duse diretta da Sasha Yankevych

BOLOGNA, 19 settembre 2022, 14:34

Redazione ANSA

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Dopo l'appuntamento dedicato alla musica da camera con il celebre violoncellista lettone Misha Maisky e quello dedicato all'organo con Andrea Macinanti e i giovani strumentisti dell'Orchestra Senzaspine, per il neonato Festival Respighi di Bologna è arrivato il momento di ospitare il complesso sinfonico regionale della Filarmonica Arturo Toscanini. Il 20 settembre, infatti, la formazione parmigiana torna a Bologna, alle 20,30 al Teatro Duse, con la bacchetta dell'ucraino Sasha Yankevych, premiato all'XIa edizione del Concorso internazionale per direzione d'orchestra "Arturo Toscanini". Tutta dedicato alla danza, la locandina della serata mostra in apertura la Terza Suite delle Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi, un brano che attinge dal ricco e immenso repertorio italiano, fatto di semplici linee che in qualche caso formano complessi intrecci contrappuntistici, da lui ricolorati e trasformati in pezzi incantevoli. In particolare, la Terza Suite del 1931 è formata dalla trascrizione per archi di tre brani per liuto del Cinquecento e uno del Seicento, che Respighi fa specchiare nel mondo del XX secolo. Subito dopo tocca a Maurice Ravel e al suo Le Tombeau de Couperin, partitura che il compositore francese concepì dopo la sua dimissione dall'ospedale militare nel 1917, in piena guerra mondiale. Le scene terribili a cui aveva assistito lo portarono a dedicare ogni movimento a un amico e compagno di servizio ucciso. Il brano, nato originariamente per pianoforte, venne successivamente trascritto per orchestra dallo stesso Ravel. Un autentico gioiello è poi la Suite N. 2 di Bach, con la famosa Badinerie (irresistibile pezzo per flauto solista, in questa occasione quello di Marco Zoni) proposta in questo programma nella rivisitazione effettuata da Mahler e da lui stesso eseguita nel 1909, uno dei moltissimi concerti diretti alla Carnegie Hall quando il compositore boemo era a capo della New York Philharmonic Orchestra.
   

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