In primo grado era stato condannato a 24 anni per l'omicidio della moglie a Ravenna, ma la Corte di assise di Appello di Bologna ha riformato la sentenza infliggendogli l'ergastolo. Sono stati così accolti il ricorso della Procura ravennate e la richiesta di pena avanzata dalla Procura generale.
Riccardo Pondi era stato arrestato nella notte tra il 18 e il 19 dicembre del 2019 dai carabinieri dopo avere strozzato la moglie, Elisa Bravi, nella camera da letto della loro villetta di Glorie di Bagnacavallo, nel Ravennate, al culmine di una lite domestica giunta dopo un paio di mesi di crisi di coppia. In primo grado le attenuanti generiche erano state considerate dai giudici equivalenti alle aggravanti: l'aver ucciso la moglie, aver commesso il delitto davanti alle figlie minori e aver approfittato della minorata difesa della vittima. La sentenza era stata impugnata dal pm Lucrezia Ciriello e anche dalla difesa dell'imputato che chiedeva il riconoscimento di un vizio parziale di mente.
La Corte di assise di Appello, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, ha accolto la richiesta di ergastolo avanzata dal sostituto procuratore generale Massimiliano Rossi, considerando le attenuanti subvalenti rispetto alle aggravanti.
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