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Primo trapianto di 'cuore in scatola' per l'Emilia-Romagna

Primo trapianto di 'cuore in scatola' per l'Emilia-Romagna

La tecnologia utilizzata al Sant'Orsola di Bologna

BOLOGNA, 27 settembre 2022, 14:47

Redazione ANSA

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All'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna, lo scorso 30 agosto, è stato eseguito su un uomo di 65 anni residente fuori regione il primo trapianto di cuore prelevato da donatore con il sistema Ocs (Organ care System) - Heart, conosciuto come "il cuore in una scatola". È la prima volta che viene utilizzata questa tecnologia in Emilia-Romagna, grazie a un dispositivo innovativo che conserva il cuore vivo e battente prima del trapianto e, nel caso ci fosse necessità, lo cura. Si tratta di una delle più recenti tecnologie nel campo dei trapianti, in Italia usata finora dall'azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia di Udine, dall'ospedale di Padova e dal Niguarda di Milano.

Il sistema Ocs, prima apparecchiatura portatile al mondo di perfusione cardiaca, grande come un carrello e trasportabile facilmente in ambulanza o in elicottero, è stato donato al Policlinico universitario di Bologna dalla Fondazione Sant'Orsola, grazie a 225mila euro raccolti. Il paziente che ha ricevuto "il cuore in una scatola" era assistito da due anni con un dispositivo ventricolare Vad. Oggi sta bene ed è stato dimesso dalla terapia intensiva. A eseguire l'intervento l'équipe del professor Davide Pacini, direttore della Scuola di specializzazione di cardiochirurgia. "Questa nuova tecnologia consente alla Cardiochirurgia - sottolinea Pacini - di eguagliare gli standard dei più prestigiosi centri di trapianto cardiaco europei e statunitensi".

I vantaggi sono diversi: il cuore può essere trapiantato in sicurezza anche se proviene da un donatore più anziano e le possibilità di trasferimento dell'organo da un ospedale all'altro sono ampie. "Il Sant'Orsola è il primo centro trapiantologico di cuore in Italia: nel 2021 abbiamo trapiantato 31 organi, nel 2022 siamo già a 22; qui si garantisce la più alta sopravvivenza post-intervento dopo 5 anni (80% contro la media nazionale di 73%) - sottolinea l'assessore regionale alla Salute, Raffale Donini - Questo strumento è un ulteriore elemento a disposizione della nostra eccellenza".

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