"Aumenta la bolletta, aumenta la benzina, Hera e governo ci mandano in rovina". È lo slogan che ha fatto da colonna sonora all'iniziativa organizzata da Potere al Popolo e Usb davanti alla sede bolognese della multiutility Hera. Militanti e cittadini hanno bruciato simbolicamente in un bidone le fotocopie di vere bollette del gas di Hera e Illumia da 700-800 euro, di utenze di appartamenti in cui vivono lavoratori, in maggioranza precari, in gravi difficoltà per gli aumenti dovuti al costo esorbitante dell'energia. La manifestazione, che rientra nelle iniziative lanciate dalla Federazione sindacale mondiale, abbraccia 15 città italiane.
Tante le storie di chi protesta, come Fiammetta, operatrice sanitaria, che a fronte di uno stipendio di 1.100 euro al mese, con 485 euro d'affitto e una bolletta da 220 euro, è costretta a fare la doccia in ospedale per risparmiare e arrivare a fine mese.
"L'agenda Draghi parla di sfruttamento - ha detto la portavoce nazionale di Potere al Popolo, Marta Collot - e non riguarda gli interessi di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese. Chi deve pagare questa crisi, non siamo noi, non sono i lavoratori, i giovani, i precari, ma sono le aziende che stanno facendo extraprofitti. Per questo siamo qua, perché dobbiamo organizzarci, e diciamo a questo nuovo governo che non gli daremo tregua, chiediamo che la guerra in Ucraina si fermi, che vengano interrotte le sanzioni, e che paghi i costi di questa crisi chi sta speculando sulla nostra vita". Per Usb, non bastano i bonus alle famiglie, ma serve aprire un tavolo sociale nazionale per calmierare i prezzi e anche il Comune di Bologna deve convocare le aziende che vendono energia e i cittadini.
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