I lupi che nell'ultimo periodo hanno iniziato a popolare la Bassa Romagna hanno seguito caprioli e cinghiali in pianura, ma hanno anche trovata un'altra preda, la nutria, il grosso roditore di origine americana che, nelle aree del Ferrarese, è divenuta la base della sua dieta. Lo spiega la prefettura di Ravenna, al termine di una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sul tema segnalato al prefetto Castrese De Rosa da vari sindaci del comprensorio.
E' stato evidenziato che la presenza del lupo nel territorio è dovuta ad un aumento generalizzato della popolazione italiana di questa specie e alla conseguente espansione dell'areale di distribuzione. Negli ultimi anni, essendo la specie strettamente territoriale e non potendo vivere gli esemplari giovani nel territorio dei genitori, i lupi sono scesi dalle montagne e hanno cominciato a ripopolare anche la pianura. E' stato anche evidenziato che il lupo è una specie protetta e che "la convivenza con il lupo è possibile ed è già stata sperimentata nell'Appennino Romagnolo negli ultimi 20 anni e, da alcuni anni a questa parte, anche in altre aree di bassa pianura della Regione Emilia-Romagna come nel Parmense e nel Reggiano, dove il lupo è regolarmente presente dal 2018". Ovunque si è assistito, inizialmente, a episodi di timore e insofferenza nei confronti della specie, ma i fatti hanno, in breve tempo, dimostrato che, adottando adeguati comportamenti, si riescono a risolvere tutte le difficoltà di convivenza. Il prefetto De Rosa, alla luce di quanto emerso nel corso della riunione, ha chiesto di avviare una capillare campagna informativa sui corretti comportamenti da tenere nelle aree in cui il lupo è presente.
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