"Il desiderio che il diritto all'aborto diventi costituzionale è qualcosa a cui tengo tantissimo. Già nel 2016, quando fui insignita del Premio Strega europeo, chiedevo che ciò diventasse realtà": a dirlo è Annie Ernaux, Premio Nobel per la letteratura, in un incontro stampa questa mattina a Bologna dopo la doppia proiezione (esaurita) al cinema Medica del film documentario I miei anni in Super-8, realizzato assieme al figlio David Ernaux-Briot.
"In quanto francese mi preme che ciò diventi un diritto nel mio Paese, - prosegue la scrittrice - ma naturalmente deve esserlo anche a livello europeo. Non ho intenzione di demordere su questa questione, per questo continuerò la mia campagna di lotta".
Secondo Ernaux, ancora, la possibilità che le donne hanno di avere dei figli e quindi di poter disporre del proprio corpo "è stata da sempre desiderio di controllo da parte degli uomini, fin dalla preistoria, il desiderio cioè che le donne si occupassero dei figli e che allo stesso tempo non potessero disporre del proprio corpo. Un desiderio di controllo - prosegue - che ora, anche se in maniera meno esplicita, resta comunque qualcosa che agisce nelle menti di alcuni. La lotta quindi per poter riappropriarsi del diritto del controllo sul proprio corpo è qualcosa che deve essere fatta quotidianamente, continuamente".
Quindi, ha concluso la scrittrice, "le dichiarazioni che ora sento in Italia da parte della vostra Ministra - ha aggiunto la scrittrice - penso sia qualcosa di veramente pericoloso".
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