Una cavalcata attraverso i temi dell'identità, dei generi, del sessismo, dedicata "agli uomini, alle donne e a chi sta nel mezzo": tutto questo in "evǝ" di Jo Clifford, il nuovo spettacolo di Andrea Adriatico che apre la stagione autunnale di Teatri di Vita a Bologna dal 27 al 29 ottobre e poi dal 7 al 9 novembre. Dalla storia di Eva nata dalla costola di Adamo al patriarcato, da una religione che divide e classifica i generi alle identità fluide e non binarie: "evǝ" vedrà in scena un cast internazionale con Eva Robin's, Patrizia Bernardi, Rose Freeman, Anas Arqawi, Met Decay, Saverio Peschechera.
Una storia che forse conoscono tutti, quella di quando Dio creò Adamo ed Eva, prima il maschio e poi, come un ripiego, la femmina. Due generi ben distinti con destini ben segnati.
L'origine della sopraffazione del maschile e del maschilismo nella società, la subalternità del femminile e l'espulsione di chi sta… nel mezzo, o ha un po' dell'uno e un po' dell'altra.
Andrea Adriatico torna a confrontarsi con la fluidità di generi umani e teatrali, di storie e identità LGBT, con il racconto 'oltraggioso' del bambino William.
Un bambino che non amava essere chiamato William e voleva giocare con le bambine, e che poi è cresciuto, anzi è cresciuta, e ora ha deciso di raccontare agli spettatori, alle spettatrici e a tutti coloro che stanno nel mezzo, la sua storia, anzi la sua Genesi. La settantaduenne drammaturga inglese Jo Clifford è padre e, dopo la transizione, nonna orgogliosa, ha scritto oltre cento opere teatrali. Dopo Bologna, la nuova produzione di Teatri di Vita, "evǝ", sarà in tournée ad Acquapendente (VT), Firenze, Rovigo, Napoli, Pescara, Torino e il 13 e 14 dicembre a New York.
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