Debutta in Emilia-Romagna il 5
novembre, con la 'data zero' al Teatro Nuovo di Salsomaggiore
Terme (Parma), il nuovo spettacolo teatrale di Marco Goldin,
tratto dal suo romanzo 'Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario
ritrovato' (edito da Solferino), che rievoca, con musiche di
Franco Battiato, gli ultimi giorni di Van Gogh. La prima
nazionale sarà l'8 novembre a Trieste, al Politeama Rossetti;
seguiranno Bologna, Verona, Ancona, Torino, Bergamo, Milano,
Udine, Padova, San Donà. Con questo spettacolo, del quale è
protagonista ma anche regista, Goldin torna in teatro dopo la
fortunata tournée del 2018/2019 con "La grande storia
dell'impressionismo".
'Gli ultimi giorni di Van Gogh' fa parte di un vasto progetto
dal medesimo titolo, costituito dal romanzo, dalle cinque
puntate che inaugurano il canale podcast dello studioso
trevigiano e dalla rappresentazione teatrale con il contributo
delle musiche di Battiato. Seguendo il ritmo del suo romanzo
uscito da poco, Goldin sale sul palcoscenico per raccontare le
ultime settimane della vita di Vincent van Gogh. Nel libro alla
base dello spettacolo immagina che Van Gogh avrebbe potuto
tenere un diario proprio in quelle settimane finali e per questo
gli presta la sua voce, mai staccandosi dai fatti realmente
accaduti ma dilatando molti vuoti e altrettanti silenzi del
pittore. Quel diario viene ritrovato casualmente da Arthur
Gustave Ravoux, titolare della locanda nella quale Vincent vive
tra fine maggio e fine luglio del 1890. Mancano due settimane
alla morte del pittore, Ravoux sale nella sua camera di
sottotetto per rifargli il letto e trova il cassetto dello
scrittoio appena accostato. Lo apre e scopre quel diario di cui
nessuno conosceva l'esistenza. Da questo espediente narrativo
parte anche l'azione teatrale: tutta la scenografia punta molto
su un effetto di stupefazione davanti alle immagini dei quadri,
i loro particolari e anche foto d'epoca, oltre ad una nutrita
parte filmica girata nei luoghi di Van Gogh in Olanda, Belgio e
Francia. Le musiche di Battiato sono tratte per metà da
"Gilgamesh", uscito trent'anni fa, poi dal "Telesio" e da
quell'album così particolare e nuovo che fu il "Joe Patti's
experimental group".
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