"Non sono dove mi cercate. Porpora
Marcasciano, il movimento, dall'underground al queer al Mit": la
Project Room del MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna si apre a
un nuovo progetto espositivo, visibile dal 10 novembre all'8
gennaio. La mostra, a cura di Michele Bertolino, presenta una
selezione di disegni inediti che Porpora Marcasciano, leader del
Movimento identità trans, consigliera comunale di Coalizione
civica nel capoluogo emiliano e presidente della Commissione
Pari opportunità, ha realizzato tra il 1973-1977 e dal 1981 alla
metà degli anni Ottanta. Sono composizioni psichedeliche in cui
"gli immaginari di un'intera generazione prendono la forma di
surreali paesaggi meccanici e formazioni stratificate in cui
corpi alieni, mani e labbra, seni, vagine, falli e tubi si
fondono l'uno nell'altro".
Le vicende del '77 italiano, i convulsi anni del 'Movimento
Frocio' che conquista il Cassero di Porta Saragozza nel 1982,
l'affermarsi politico dell'esperienza trans con l'approvazione
della legge 164, che consente alle persone trans di vedere
riconosciuto il proprio genere elettivo, sono passaggi
importanti, iscritti nel significato e nell'iconografia dei
disegni di Marcasciano. Fermenti e movimenti politici, di cui
Bologna è uno dei principali laboratori, che si lasciano
intravedere nella Project Room del MAMbo. Le stesse atmosfere
vengono attualizzate nell'installazione sonora 'Non siamo dove
ci cercate' realizzata per l'occasione da Almare, "in cui
testimonianze, canzoni, registrazioni e materiali d'archivio
proiettano nel mezzo di rumori e sogni tuttora attuali". Il
progetto è stato realizzato con la collaborazione di
Mit-Movimento Identità Trans, Divergenti-Festival internazionale
di cinema trans (di cui Marcasciano ha la condirezione
artistica), Archivio storico del Mit. Hanno contribuito il
Centro di Documentazione "Aldo Mieli", il Centro di
Documentazione "Flavia Madaschi", Cassero Lgbti+ Center.
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