Prendono il via il 18 novembre, per concludersi l'11 dicembre, i tre weekend del 'Mostrario' di Yuval Avital, imponente opera multidisciplinare in tre parti, che trasforma completamente i principali teatri di Parma e Reggio Emilia - a Parma il Teatro Regio (18, 19 e 20 novembre) e il Teatro Due (2, 3 e 4 dicembre), a Reggio il Teatro Municipale Valli (10 e 11 dicembre) - in spazi onirici, espositivi e performativi, e porta a compimento "Il Bestiario della Terra", grande progetto realizzato dal Reggio Parma Festival. Grazie al lavoro corale dei teatri, con il coinvolgimento di tutte le maestranze e di molte realtà creative dei territori, riunite in una sorta di grande bottega d'artista popolata da maestri artigiani, si ha l'occasione di vivere un vero e proprio 'alveare di creatività', con attori, danzatori, cantanti, musicisti e burattinai: il risultato è un'esplorazione in continuo divenire dei temi fondanti la relazione tra essere umano e animale, temi che hanno caratterizzato l'intero sviluppo progettuale e creativo de "Il Bestiario della Terra". Il 'Mostrario' è il capitolo finale dell'imponente meta-opera realizzata da Avital che, in un crescendo di mostre e appuntamenti, ha composto un grande quadro allegorico. I visitatori, muovendosi liberamente alla scoperta dell'anima più profonda dei teatri - anche attraverso ambienti solitamente inaccessibili al pubblico - possono immergersi in un'esperienza unica e inedita, attraverso performance dal vivo con cantanti e musicisti internazionali, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni pensate e create appositamente dall'artista multimediale, nato nel 1977 a Gerusalemme e residente a Milano. Ciascun 'Mostrario' è diverso dagli altri, un percorso soggettivo, in cui ognuno vive a suo modo la relazione profonda e specifica tra l'arte di Avital e gli spazi che la accolgono: gli ambienti dei teatri, dal foyer al palcoscenico, prendono vita in modo inaspettato. Lo studio della simbologia dei bestiari medievali ha portato Avital a creare una raccolta di diciotto scene-bestiali, ambientazioni inedite che rielaborano l'iconografia tradizionale in chiave contemporanea.
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