Con una performance misurata di High-Performance Linpack (Hpl) di 174,7 petaflop, il supercomputer europeo Leonardo, gestito dal Cineca, co-finanziato da Eurohpc Ju e dal Ministero dell'Università e della Ricerca, scala posizione e sale al quarto posto nella Top500, la lista dei supercomputer più potenti al mondo.
L'annuncio è stato dato durante Sc22, la più importante conferenza internazionale per l'High Performance Computing in corso a Dallas, in Texas. Leonardo si trova al Tecnopolo di Bologna, dove sarà inaugurato il prossimo 24 novembre. Grazie anche agli investimenti effettuati dalla Regione Emilia-Romagna per il recupero urbanistico e l'infrastrutturazione dell'area ex Manifattura Tabacchi, dove il Tecnopolo di Bologna è ormai una realtà: un'autentica cittadella della scienza, dei Big data e delle nuove tecnologie, dove si trova già il Data Center del Centro Meteo Europeo, Agenzia Italia Meteo e dove troveranno sede Università, Centri di ricerca e tutti i principali istituti scientifici del Paese.
Quella del 24 novembre sarà una cerimonia dedicata alla comunità della ricerca scientifica e tecnologica alla presenza delle autorità europee, italiane e regionali. "La Data Valley dell'Emilia-Romagna - ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini - è sempre di più una piattaforma internazionale dei Big data per la crescita sostenibile, l'innovazione e lo sviluppo umano, al servizio del nostro territorio ma, soprattutto, del Paese e dell'Europa".
Il posizionamento al quarto posto nella lista Top500 assume un ulteriore motivo di merito, perché il sistema è stato installato in tempi brevissimi: l'installazione di Leonardo è iniziata solo a luglio, ed è proseguita per tutta l'estate con la consegna dei 155 rack e delle migliaia di componenti del supercomputer. In questa edizione della Top 500, oltre a Leonardo, Cineca è presente anche con Marconi100, al 24/o posto.
Inoltre, il Consorzio gestisce il supercomputer di Eni Hpc5, al 13/o posto, il più potente tra i sistemi dedicati alle applicazioni industriali.
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