E' cominciato questa mattina nell'aula bunker del carcere bolognese della Dozza, davanti al giudice Domenico Pasquariello, il processo ai vertici di Bio-on, la società di bioplastiche fallita il 19 dicembre 2019, dopo le indagini innescate da un attacco del fondo Usa Quintessential.
Sotto accusa nove persone, tra cui l'ex presidente della società Marco Astorri, assistito dall'avvocato Tomasso Guerini, il suo vice Guido Cicognani e Gianfranco Capodaglio, ex presidente del collegio sindacale. Poi i revisori dei conti di diversi anni Gianni Bendandi, Vittorio Agostini, Pasquale Buonpensiere, Vittorio Folla, Gianni Lorenzoni e Giuseppe Magni. Gli imputati rispondono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta impropria e per distrazione e per tentato ricorso abusivo al credito. Al termine dell'udienza preliminare aveva patteggiato invece una pena a un anno e sei mesi il revisore dei conti di Ernst&Young, Alberto Rosa.
Durante l'udienza di oggi ci sono state un centinaio di richieste di costituzione di parte civile, oltre a quelle già ammesse, che sono oltre 1.500. Tra gli ammessi ci sono 900 azionisti, rappresentati dall'avvocata Paola Cagossi, associati al Siti, il Sindacato italiano per la tutela dell'investimento e del risparmio di Milano. Le difese degli imputati hanno chiesto un termine per poter esaminare le costituzioni e il presidente ha rinviato al 7 dicembre per dirimere la questione, poi fisserà un altra udienza straordinaria per chiudere tutte le eccezioni preliminari, inclusa la citazione del responsabile civile. Un centinaio i testi indicati da Procura - procuratore aggiunto Francesco Caleca e pm Michele Martorelli - legali degli imputati e parti civili.
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